In realtà, tutto quanto è iniziato nei primi anni della mia infanzia. In casa nostra non conoscevamo Gesù; in compenso c’era spazio in abbondanza per le cose del mondo che entravano tramite la radio, la televisione e i film. Quando avevo sei anni i miei genitori divorziarono e mi trasferii con mia madre e i miei fratelli nelle case popolari. A soli sette anni iniziai ad avere interazioni sessuali con una ragazza che viveva nella nostra stessa via. Di conseguenza, imparai alcune cose sul mio corpo che non avrei dovuto sapere a quell’età. Ciò mi condusse a una dipendenza dal sesso che si manifestò molto presto nella mia vita. Continuai ad avere relazioni non solo con questa ragazza, ma anche con altre. Tuttavia non parlai con nessuno dei miei sentimenti o delle mie abitudini.
Mi battezzai nella chiesa Battista a nove anni, ma non si trattò di un’arresa totale a Cristo. Non avevo una relazione personale con lui. In quel periodo mi ripromisi, però, di astenermi dall’uso di droghe e di alcool, e di rimanere vergine fino al matrimonio. Sfortunatamente non passò molto da quando iniziai a scendere a compromessi. Non ero connessa alla potenza di Gesù, la sola garanzia di vittoria.
Durante l’adolescenza caddi in depressione perché capivo che non sarei mai diventata la brava ragazza che avrei voluto essere. Non sapevo cosa fare in alternativa. Non sapevo come afferrare la vittoria che offre Gesù. Perdere la mia verginità a sedici anni non fu niente di speciale. L’aver condiviso la mia intimità sessuale con tante ragazze mi fece perdere di vista tutti i motivi per cui avrei dovuto conservarmi pura. Non sentii, quindi, il rimorso per essere andata “fino in fondo”, quanto piuttosto per essere stata con un ragazzo quando ciò che desideravo davvero era una fidanzata.
All’epoca, un’intera parete della mia stanza era tappezzata con foto di donne vestite in maniera succinta. Un pomeriggio mio padre mi fece sedere e mi disse: “Se in qualche modo sei diversa dalla maggior parte della gente, va bene lo stesso. Mi va bene che tu sia te stessa, e qualunque cosa tu sia ti vorrò sempre bene”. Non disse mai apertamente: “Se sei gay, va bene lo stesso”, ma sapevamo entrambi a cosa si riferisse. Dopo quella conversazione, conobbi una dimensione completamente diversa di libertà. Non solo sul piano della sessualità ma anche in altri aspetti. Me ne andai di casa per darmi alla vita mondana e presto lasciai anche la scuola. Non iniziavo mai una relazione con un uomo senza che lui acconsentisse a lasciarmi libera di assecondare la mia preferenza per le donne. Questo mi ha abituata a ritenere lecito il fatto di lasciare libero sfogo ai miei sentimenti. Le mie relazioni erano sempre estremamente complicate.
Acconciature, trucco e vestiti stravaganti divennero parte integrante del mio stile di vita; trovai conforto e consolazione nella musica e nell’arte, che presto diventarono i miei idoli. Li chiamo “idoli” perché cercavo in essi conforto e consolazione, invece di rivolgermi a Dio. Mi sforzavo di colmare il mio vuoto interiore con le cose del mondo senza rendermi conto che solo Gesù era veramente in grado di riempire la mia vita. All’età di vent’anni avevo già un’esistenza infelice e sconvolta. Combattevo contro depressione, attacchi d’ansia, disturbi alimentari e varie dipendenze. Spesso indossavo corna da diavolo, mi disegnavo punti di sutura sul viso e mi scrivevo testi di canzoni su braccia e gambe. Ero un cartellone vivente per il nemico! Cosa ne era stato di quella ragazzina che voleva mantenersi pura? Che amava Gesù e voleva che entrasse a far parte della sua vita? Quella ragazza era stata messa in fuga dalle stesse ombre sotto le quali aveva indugiato. Stava perdendo di vista ogni speranza. Pensavo di essermi ribellata e allontanata tanto da Dio che non mi avrebbe più voluta. Nel frattempo, mia madre e mia sorella erano diventate cristiane devote e pregavano con fervore per la mia salvezza. Ciò concesse a Dio la libertà di agire nella mia vita sebbene io mi fossi allontanata tanto da lui.
Una mattina mi svegliai con un pensiero molto chiaro e insistente nella mia mente: “Danielle, le cose devono cambiare altrimenti morirai”. Ero esausta della vita disordinata che avevo vissuto fino ad allora e, quando lo Spirito Santo mi chiamò, sapevo che era giunto un momento cruciale. Ho risposto a quell’appello e sono tornata a casa di mio padre per mettere ordine nella mia vita. Iniziò così la mia nuova ricerca della conoscenza. Ho iniziato a studiare diverse religioni, specialmente la Wicca e la spiritualità dei nativi americani; ma è stato solo con la New Age che mi sono sentita veramente a mio agio. Questo percorso mi ha portata a cimentarmi nella guarigione energetica e a interessarmi di divinazione e spiritismo. Sebbene stessi cercando Dio ovunque tranne che nel posto giusto e lo stessi invocando col nome sbagliato, egli ha apprezzato la sincerità del mio cuore e ha ignorato i miei piani stravaganti.
Mentre ero alla ricerca della luce spirituale, ebbi la strana impressione che, per sperimentare quella crescita a cui tanto anelavo, dovevo astenermi dalla distrazione riguardante il mio rapporto con la sessualità. In quel momento decisi di avere relazioni solo con donne. La scelta di praticare l’omosessualità sortì il solo effetto di estraniarmi ancor di più dal cristianesimo e di elevare ulteriormente il muro che avevo costruito per tenere Cristo fuori dalla mia vita. Sapevo che per la Bibbia l’omosessualità non fa parte della volontà di Dio, perciò non volevo avere niente a che fare con la Bibbia o con il suo Dio. Mentre cercavo lezioni spirituali nella natura e venendo in contatto con alcuni cristiani sinceri, il mio cuore indurito cominciò a diventare più sensibile al messaggio cristiano.
Il Signore ha spianato la strada affinché lasciassi la zona in cui vivevo per andare a trascorrere l’estate in un istituto avventista. Dopo pochi mesi ho ascoltato un messaggio che mi ha illuminata sulla verità della morte di Cristo sulla croce e mi ha aiutata a comprendere meglio la natura del suo sacrificio. A quel punto decisi di dare al cristianesimo una possibilità e approfondirne la conoscenza, esattamente come avevo fatto con le altre religioni. Dopo circa un anno che mi trovavo lì, piano piano cominciai a frequentare la chiesa più assiduamente. Poi incontrai Thom Mayer della Little Light Studios. Il ministero per cui lavora svela il gran conflitto che si cela dietro alle scene di Hollywood. Mi regalò cinque DVD e mai mi sarei aspettata che Dio avrebbe usato quei messaggi per poter rimodellare la mia vita. Il primo che guardai si intitolava Magic Kingdom, Regno magico. Negli anni della mia infanzia ero stata grandemente ispirata dalla Disney, dal punto di vista musicale. Il documentario iniziava mostrando che la maggior parte dei temi della Disney insegnano ai bambini a “seguire il loro cuore”, mentre la Bibbia afferma che “Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato” (Geremia 17:9). Divenni consapevole del fatto che i concetti e la terminologia della Bibbia vengono trasmessi in maniera del tutto travisata in quei film che, da bambina, avevano confuso la mia mente. Mi sono resa conto che gli intrecci sono intrisi di magia e spiritismo. Nel riflettere su questo aspetto, ho notato che nei miei due film preferiti della Disney erano profondamente presenti le due religioni per cui ho nutrito un interesse particolare da adulta. Quella fu la dimostrazione tangibile del modo in cui quei due film avevano influito sui miei pensieri e sulle mie azioni.
La cosa che mi toccò più profondamente fu quando nel documentario cominciarono a parlare di come i film della Disney insegnano ai bambini a relazionarsi col corpo femminile. Che si tratti di un film datato o recente, si vedono sempre le stesse forme sinuose, lo stesso linguaggio corporeo apertamente sensuale e le stesse espressioni facciali seduttive. Questo crea un falso concetto di femminilità nella mente dei bambini. E mentre lo scopo del documentario era semplicemente quello di svelare quanto sia pericoloso insegnare ai nostri bambini una tale concezione della femminilità, lo Spirito Santo instillò una profonda convinzione del mio cuore, e cioè: “La mia mente è stata programmata sin dalla più tenera età a vedere la vita, la fede e la sessualità esattamente nel modo in cui la vedo. Satana esiste realmente! Il gran conflitto esiste realmente. Non posso fare affidamento sulla mia capacità di giudizio per comprendere Dio e l’universo. Devo permettergli di ammaestrarmi!”. Per me fu come ricevere un mattone in testa e mi venne da piangere.
Quella notte cedetti a Dio i miei desideri, la mia volontà e la mia vita. Chi avrebbe mai pensato che un semplice documentario mi avrebbe convinta del mio errore? Capii di essere stata condizionata, durante l’infanzia, dall’influsso di molti fattori che mi hanno portata a credere di essere nata omosessuale. Ci sono molti elementi che forgiano il nostro carattere e le nostre preferenze nei primi anni di vita. Le diverse esperienze che ognuno di noi vive ci trasformano, poi, in persone diverse che ricevono benedizioni diverse e commettono errori diversi. Sarò sempre grata al Signore per avermi offerto una via di fuga per scappare da qualsiasi cosa che ci possa separare da lui e dalla sua volontà! Filippesi 1:6 è diventata la mia promessa biblica preferita e lo è tutt’oggi.
Man mano che la mia mente si focalizzava su Dio, le cose del mondo cominciarono a offuscarsi. Se fino ad allora la mia lussuria era stata un’attrazione divoratrice, quando cominciai a vedere le cose dalla prospettiva di Dio iniziai a disabituarmi al desiderio per tutto ciò che è contrario alla sua volontà. Tuttavia, sebbene Dio avesse rieducato i miei processi mentali, il maligno non si diede per vinto tanto facilmente. Capii molto presto di avere ancora schemi mentali malsani e la cattiva abitudine di guardare cose che non avrei dovuto. Dovevo imparare a collaborare con lo Spirito Santo, rispondere alla sua opera di persuasione e proteggere le vie di accesso alla mia mente. A qualsiasi tentazione il nemico mi avesse esposta, non potevo permettere a me stessa di dubitare della sincerità della mia conversione. Anzi, imploravo il Salvatore pregandolo di guarire la mia mente.
Ho imparato a fare la mia parte sforzandomi di prendere consapevolmente le distanze da quelle piccole cose che mi esponevano nuovamente alla tentazione, mentre lui ha continuato a fare la sua parte, a lavorare intimamente nel mio cuore. Mi sono aggrappata alle sue promesse e ho continuato a pregare, camminando per fede e non a vista. Man mano che Dio mi faceva avanzare nella conoscenza della verità, rispondeva anche alle spinose domande che mi ponevo sulla vita e mi fortificava con coraggio. Nella Bibbia ho trovato tutto ciò di cui avevo bisogno. È stato un percorso lungo e faticoso, e non è ancora finito. Ma non scambierei con nulla al mondo la pace e la soddisfazione che provo adesso!
Nel settembre del 2012 sono stata battezzata nel Signore. Rivendicando la promessa che ha fatto di mondare e purificare le sue nuove creature, ho stretto un nuovo patto con Dio sapendo che ora mi può mantenere pura se tengo la mia mano nella sua. Da allora il Signore mi ha coinvolta a tempo pieno nel suo ministero: lavoro con il Coming Out Ministries, viaggio per il mondo e condivido la mia testimonianza ed altri messaggi sulla purezza e sulla vittoria. Solo un Dio genuinamente amorevole e misericordioso avrebbe potuto trasformare un disastro come me in una fonte di benedizione al suo servizio!