Avete mai avuto in mente la figura di una persona mai conosciuta ma di cui avete sentito parlare, poi la incontrate ed è totalmente diversa da come l’avevate immaginata? Attraverso gli anni ho predicato in tante parti del mondo e mi sono venuti a prendere nei vari aeroporti senza problemi avendo visto una mia foto oppure avendo visto certi sermoni in tv o su internet. Ma certe volte è capitato che avevano un'idea diversa di quello che si aspettavano. Ad una giovane coppia in Austria era stato detto che ero un missionario. Senza avermi conosciuto, e senza una mia foto, erano sicuri di potermi individuare in mezzo alla gente in arrivo all'aeroporto. Si erano immaginati un tipo di una certa età con la barba e sandali. Nella loro giovane mente un vero missionario. Quelli che mi conoscono capiranno che li ho totalmente delusi.
Quando Gesù venne su questa terra per la prima volta non fu riconosciuto come il Messia. Non perché la gente non aspettasse l'arrivo del tanto atteso Messia. L’anticipazione era nell’aria mentre la nazione ebraica aspettava con ansia l'adempimento della promessa. Comunque la loro aspettativa era totalmente diversa dalla realtà che si erano immaginati. In questo caso non parlo solo dell’aspetto fisico, ma ancora più importante della vita e del carattere di Gesù. La sua figura e il suo comportamento non erano secondo le loro aspettative della figura del Messia. Il discepolo Giovanni racconta succintamente al principio del suo racconto riguardo la vita di Gesù dicendo, “Ma il mondo non l'ha conosciuto. Egli è venuto in casa sua, ed i suoi non l'hanno ricevuto”. Giovanni 1:10-11. Il problema non era che non avessero una sua descrizione. Più tardi Gesù disse. “Voi investigate le Scritture, perché pensate d'aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me.” Giovanni 5:39. Quello che noi oggi chiamiamo l’Antico Testamento sono le stesse scritture possedute e lette dagli Ebrei al tempo in cui Gesù camminava in mezzo a loro. Avevano tutte le profezie, che davano loro i segni per distinguere e riconoscere il promesso. Vennero accecati nel riconoscere Gesù dalle loro false aspettative. Semplicemente non corrispondeva alla figura che si erano fatti del Messia. È possibile che qualcosa di simile possa capitare oggi al popolo eletto di Dio?
Noi tutti abbiamo delle aspettative di come può essere Dio. È triste, ma tanti si ritraggono dal sottomettersi completamente a Cristo e non lo seguono perché hanno un'idea sbagliata di Lui. La tragica realtà è che ci sono milioni di persone che desiderano essere Cristiani, ma in realtà non hanno mai deciso di seguire Gesù. Questo è ben formulato in quel meraviglioso libretto intitolato “Passi verso Gesù”, di Ellen G. White. A pagina 48 scrive. “Molti, pur sperando e desiderando di essere cristiani, si perderanno.”
Il titolo di questo articolo è “Desiderosi ma indecisi di essere Cristiani”. Una completa sottomissione a Cristo è la differenza tra il desiderare e decidere a Suo favore.
False aspettative possono impedire che ciò avvenga. Prendi nota di come questo viene descritto nello stesso libro.
“Molti chiedono: “Come posso sottomettermi a Dio?”. Se desiderate affidarvi a lui, ma avete poca forza morale; se siete angosciati dal dubbio, schiavi di abitudini negative; se le vostre promesse e le vostre decisioni sono come castelli di sabbia, non dovete disperarvi. Anche se non riuscite a controllare i vostri pensieri, i vostri impulsi, i vostri sentimenti; se la consapevolezza di non aver mantenuto promesse o impegni vi fa dubitare della vostra sincerità e pensate che Dio non vi possa accettare, non abbattetevi...”—Passi verso Gesù, 47.
Suona famigliare? Penso che ci siamo passati tutti a volte, oppure è qui che vi trovate in questo momento. La nostra aspettativa è che Dio non ci accetta e quindi non ci sottomettiamo a Lui. La nostra aspettativa è che Lui non ci riceve. E così rimaniamo desiderosi e indecisi verso di Lui. Ma guardiamo come la stessa frase continua...
“...non abbattetevi. Avete bisogno di comprendere l’importanza della volontà, questa facoltà che Dio ha dato a ogni uomo affinché possa compiere le giuste scelte e dalla quale dipende tutto. Non potete cambiare da soli il vostro cuore né offrire a Dio i vostri affetti. Potete solo scegliere di servirlo, consacrare a lui la vostra volontà ed egli vi aiuterà a volere e agire secondo i suoi desideri. Lo Spirito del Cristo agirà sul vostro animo, diventerà l’oggetto dei vostri affetti e i vostri pensieri saranno in armonia con i suoi.”—Ibid.
Tutto dipende dalla buona volontà. È nel come del processo di sottomissione. Una completa sottomissione a Cristo avviene con la completa sottomissione della volontà. La promessa è che da quel momento comincerà a lavorare su noi ed i nostri pensieri saranno in armonia con i Suoi. Se glielo permettiamo, Egli rimuoverà le nostre false aspettative aprendo i nostri occhi per riconoscere veramente la rivelazione del Suo carattere data nelle scritture. Questo ci porterà non solo a desiderare di essere Cristiani, ma anche a decidere di esserlo!
Daniel Pel è il direttore e speaker di Living Water ministry.
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