Il libro di Alessandro Barbano, I professionisti del dubbio, dal titolo intrigante, mi ha suscitato delle riflessioni, delle associazioni d’idee, e delle reminiscenze. Ho associato alla parola dubbio il filosofo Cartesio. Il suo metodo scientifico si basava sul dubbio metodico, una critica scettica di ogni affermazione sulla realtà, che in parole semplici ricorda un po’ l’episodio in cui Tommaso dubitò della testimonianza dei suoi compagni, fino a prova contraria, cioè una dimostrazione oggettiva e tangibile, e nel caso specifico, palpabile: se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò. Dai ricordi della scuola superiore sono giunto ai giorni presenti. Esistono persone che per delle fragilità psicologiche dubitano molto più di altre, e si pongono troppe domande. I loro dubbi sono esasperanti dilemmi esistenziali. Molto spesso si tratta di persone che soffrono di un disturbo ossessivo-compulsivo, a cui si associano stati depressivi[1]. A un occhio meno esperto, queste persone all’apparenza possono sembrare individui molto sensibili. Questa eccessiva ed estrema sensibilità però, rivela componenti psicopatologiche, disordini emotivi, fino al punto da impedire alla persona di porsi l’unica importante domanda: perché mi faccio troppe domande? Alcuni di questi hanno persino saputo costruirci su una carriera, per esempio l’attore e regista Woody Hallen. Altri ancora si sono ispirati a queste persone per creare personaggi di fantasia, come il simpatico Charlie Brown dei fumetti, con la mente piena di dubbi più che di certezze e verità. La riflessione biblica è sorta invece dall’episodio del capitolo terzo del libro della Genesi. Lucifero, “l’inventore del dubbio”, fu, ed è, il più abile di tutti i professionisti del dubbio, che con la sua arte dubitoria, nel suo primo incontro con l’uomo, riuscì prima a indurre in tentazione, e poi a far peccare Eva, per mezzo di un sottile ma penetrante dubbio. Ancora una volta, in questo mio susseguirsi di concatenazioni di pensieri, mi sono ricordato di Cartesio quando scriveva: chi ci garantisce che un “genio maligno” non ci illuda servendosi delle immagini o nozioni anche più sicure ed evidenti?[2] Quel “genio maligno”, diversamente dal filosofo, l’ho associato a Satana, il capo dei professionisti del dubbio! Nel libro Il gran conflitto, di E.G. White, spiega alcuni stratagemmi usati da Satana per insinuare il dubbio alle sue vittime:
- “Voi interpretate le Scritture in un modo” replicò la regina Maria “mentre i dottori cattolici le interpretano in un altro modo. A chi si deve credere? E chi sarà il giudice?” “Bisogna credere a Dio, il quale parla chiaramente nella sua Parola” disse Knox. “Al di là di quello che la Parola insegna, non si deve credere né all’uno né all’altro. Essa è sufficientemente chiara e se per caso si notasse qualche punto oscuro lo Spirito Santo, che non è mai in contraddizione con se stesso, si esprime più chiaramente altrove, per cui il dubbio rimane solo in coloro che intendono restare ostinatamente nell’ignoranza”. [pagg. 199-200];
- Il grande seduttore ha cercato di inculcare il dubbio e la sfiducia in Dio, di separarli dal suo amore e di spingerli a trasgredire la sua legge. [pag. 378]
- Il suo scopo era quello di far dubitare gli angeli, con sottili argomentazioni, delle intenzioni di Dio. Egli, quindi, avvolse di mistero tutto ciò che era semplice e con la sua astuta dialettica fece di tutto per gettare l’ombra del dubbio anche sulle più chiare affermazioni di Dio. [pag. 388]
- Per ingannare gli uomini, il grande seduttore ha molti agenti pronti a diffondere ogni tipo di errore possibile e inimmaginabile. Egli prepara eresie adatte ai gusti e alle tendenze di coloro che intende portare alla rovina. La sua tattica consiste nell’introdurre nella chiesa delle persone non sincere, non convertite, che semineranno il dubbio e l’incredulità e ostacoleranno tutti coloro che hanno a cuore il progresso dell’opera di Dio. Molti, che non hanno una vera fede in Dio e nella sua Parola, accettano alcuni princìpi della verità, si professano cristiani e riescono così a introdurre i loro errori come se fossero dottrine bibliche. [pag. 407]
- La conoscenza degli uomini, sia delle realtà materiali sia di quelle spirituali, è parziale e imperfetta, perciò molti sono incapaci di far concordare le loro nozioni scientifiche con le affermazioni bibliche. Molti accettano semplici teorie e speculazioni come fatti scientifici e ritengono che la Parola di Dio possa essere provata sulla base degli insegnamenti “...di quella che falsamente si chiama scienza”. 1 Timoteo 6:20. E poiché il Creatore e le sue opere superano la loro intelligenza e non riescono a spiegarle tramite le leggi della natura, il racconto biblico viene considerato non attendibile. Coloro che mettono in dubbio l’autenticità dei racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento, troppo spesso finiscono per mettere in dubbio l’esistenza stessa di Dio e attribuire alla natura un potere infinito. Abbandonata l’àncora, essi finiscono sulla scogliera dell’incredulità. È così che molti, sedotti dal diavolo, si allontanano dalla fede. [pag. 409]
- Sebbene Dio ci abbia fornito prove sufficienti per sostenere la nostra fede, egli non eliminerà mai i pretesti per non credere. Tutti coloro che cercano degli appigli per motivare i propri dubbi, li troveranno. Chi rifiuta di accettare la Parola di Dio e di ubbidire ad essa, fino a quando non saranno state eliminate tutte le obiezioni e non esisterà più nessuna possibilità di dubbio, non perverrà mai alla conoscenza. [pag. 413]
La caratteristica peculiare del dubbio è che può essere contagioso! Alimenta sé stesso e s’ingrandisce a dismisura: diecimila difficoltà non fanno un dubbio se io capisco bene la questione (John Henry Newman). Sempre il filosofo Cartesio nelle sue considerazioni metodologiche sul dubbio, parlò di un dubbio iperbolico per indicare un dubbio che si spinge all’estrema conseguenza, fino a dubitare anche ciò che è evidente. Satana sa bene che la mente umana è fatta in modo tale che è molto più suscettibile alla menzogna che alla verità (Erasmo da Rotterdam). Nel percorso di vita di un fedele di Cristo, talvolta i dubbi ci sono (da prigioniero li ebbe anche Giovanni il Battista), e anche se non piacciono a nessuno, si presentano e basta, ma lo Spirito Santo ci può soccorrere. Si possono presentare quando la Parola di Dio non coincide con le nostre intenzioni o ambizioni, allora tendiamo a dubitare delle sue origini divine[3]. Tuttavia, il dubbio ha del buono - nella nostra vita quotidiana che spirituale - come campanello d’allarme per metterci in guardia dai pericoli, dalle insidie, dai tranelli e dai trabocchetti di Satana, quando subodoriamo che qualcosa non quadra come dovrebbe, che c’è qualcosa che non ci convince e puzza di bruciato. Ma il miglior rimedio per sconfiggere il dubbio insinuato da Satana, e da chi collabora con lui, ce lo fornisce ancora una volta Ellen White ispirata dallo Spirito Santo, nel modo più semplice ed efficace: Per quanti desiderano onestamente sbarazzarsi del dubbio, c’è una sola cosa da fare: astenersi dal discutere e dal cavillare su ciò che non capiscono, approfittare della conoscenza che hanno ricevuto ed essa aumenterà. Se assolveranno quei doveri che risultano chiari alla loro mente: non tarderanno a comprendere e a compiere quelli sui quali hanno ancora dei dubbi. [Gran Conflitto, pp. 413-414].
[1] La sindrome ossessiva compulsava, nelle sue forme esistenti, è classificata con codice F42 e seguenti, nel manuale di psichiatria ICD dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’edizione consultata nel presente articolo è quella del 1992. Per letture più agili e brevi sul dubbio patologico, si possono consultare le anteprime dei seguenti libri:
https://books.google.it/books?id=ccAhDQAAQBAJ&pg=PT49&dq=dubbio+patologico&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiK_vPjkuHWAhVpBcAKHZxqCM0Q6AEIJjAA#v=onepage&q&f=false,
https://books.google.it/books?id=PXn-CQAAQBAJ&pg=PA43&dq=dubbio+patologico&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiK_vPjkuHWAhVpBcAKHZxqCM0Q6AEIODAD#v=onepage&q=dubbio%20patologico&f=false,
[2] Per l’approfondimento, S. Moravia, Filosofia, vol. II – Dall’Umanesimo all’età dei lumi, Le Monnier, Firenze, 1992, pag. 173.
[3] Imre Tokics, Geremia, in Scuola del Sabato IV trimestre 2015, Edizioni ADV, Firenze 2015, pag. 202.