Wayne Blakely, Adventist Review, 19 Luglio 2012
L’omosessualità è un tema discusso ogni giorno sui media, in ambito politico, nelle chiese, in ufficio in conversazioni private davanti alla macchinetta del caffè, e nelle nostre case. Pare che ogni possibile prospettiva venga studiata, sostenuta e discussa. La mia esperienza personale e la mia relazione con Gesù Cristo mi hanno condotto, come “nuova creatura” in Cristo, alla convinzione che la vittoria e la ‘guarigione’ dall’omosessualità sia una realtà, e che sia a disposizione di tutti coloro che la invocano. È un potente dono di Dio. In un numero passato dell’Adventist Review ho condiviso la mia storia personale, di come Dio mi ha “tratto dal fuoco” e aiutato ad imparare che concentrarmi su di Lui anzi che su me stesso renda possibile ogni cosa. Ogni giorno continuo a crescere nella mia relazione col Signore. |
Risposte a domande difficili
Nel mio cammino con Dio Egli mi ha fornito con dolcezza delle risposte ad alcune difficili domande: “esiste una ‘cura’ per l’omosessualità?” e cosa ancora più fondamentale, “un cambiamento è davvero necessario”? Un punto di vista che alcune persone sostengono è che quando una persona decide di non vivere più uno stile di vita gay attivo, automaticamente quella persona diventa eterosessuale, ma questo non è il cambiamento che Dio si aspetta. La nostra identità in Cristo non è di ordine sessuale. Ho incontrato pastori e membri di chiesa che si aspettavano che al mio battesimo scendessi nelle acque gay e ne emergessi a posto, ma questa non è la realtà. Allora, cosa accade veramente quando delle anime gay si sottomettono a Cristo?
La purezza sessuale
Il contrario di omosessualità non è eterosessualità bensì santità. E’ a questo che ci chiama Dio. Romani 6;22 lo afferma chiaramente: “Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna”. Mentre ci avviciniamo sempre più alla fine dei tempi ed il mondo perde il controllo, il sesso e la questione dell’identità sessuale hanno conquistato il centro della scena. Il nemico ha ideato l’inganno in modo geniale in vari ambiti mediatici, puntando i riflettori sulla sensualità e mettendo in ombra l’elemento più cruciale su cui focalizzarsi, Gesù Cristo e la sua santa Parola. Molti si aspettano di trovare “il pulsante magico” che alla fine curerà l’omosessualità. A loro vorrei dire che Gesù è quel “pulsante”. E che Lui è più che magico, è Dio. Ha promesso guarigione a tutti, ma il suo tipo di guarigione potrebbe non essere ciò che alcuni si aspettano.
Quando mi arrendo completamente a Dio, cerco il Suo perdono e mi abbandono ai piedi della croce, Egli adempie la Sua promessa di 2 Corinzi 5;17: “Se qualcuno è in Cristo, è una nuova creatura, l’uomo vecchio è passato, è diventato nuovo.” Non è meraviglioso? Non trovo la mia identità in Lui sulla base delle mie tentazioni. Ora sono una ‘nuova creatura’ in Cristo. Non mi identifico più con il mondo, mi identifico con Gesù Cristo. Il vecchio è passato, la vita ricomincia col mio crescere nella grazia e purezza di Cristo. L’orientamento è come un compasso; ora mi oriento verso la croce di Cristo, dove posso trovare quella continua purificazione e quel cambiamento che mi preparano per l’eternità. Per alcuni il cambiamento porterà alla fine ad un nuovo desiderio di unione con il sesso opposto, ma solo Gesù sa quello che è importante per il nostro recupero. Le nostre tentazioni potrebbero non cambiare, ma Gesù ci dona la forza di dire no alle tentazioni e di vivere uno stile di vita puro e santo. Molte persone, incluse quelle che si identificano come eterosessuali, non hanno sviluppato una relazione intima col Signore. Una relazione intima con Gesù è il fattore più importante per crescere e raggiungere attorno a noi coloro che vivono nell’errore. Non possiamo condividere ciò che non possediamo. Come rappresentanti di Dio dobbiamo mettere l’accento sulla relazione con Gesù. Qualsiasi sia il tipo di peccato, la soluzione è sempre la stessa.
“Verità” piuttosto che “sentimento”
Quando consacrai la mia vita a Gesù, mi chiedevo cosa significasse ‘dimorare’ in Lui. Il dizionario Webster definisce ‘dimorare’ come ‘resistere senza arrendersi’, ‘sostenere pazientemente’, ‘accettare senza obbiettare’. È una richiesta alta per qualsiasi cristiano perché ci chiede di vivere andando oltre le nostre emozioni. Ma il nostro amorevole Padre celeste ci promette la forza di resistere. Questo richiede pazienza e spesso una bella fede e fiducia fondate sulla verità anzi che sulle nostre emozioni. Ci viene chiesto di vivere ed agire ‘oltre’ le nostre emozioni. Riusciremo in questo solo se ci lasciamo ‘seppellire’ in Cristo attraverso lo studio della Parola, la preghiera ed una completa dipendenza da Lui.
Raggiungere l’altro
Come raggiungere allora chi non conosce il Signore e non vive secondo la Sua Parola? Mi vengono in mente vari modi in cui persone della chiesa hanno provato a raggiungere qualcuno con tecniche ‘improprie’. A volte pensiamo che se non ‘chiamiamo il peccato col suo nome’ al nostro primo incontro, la persona non riconoscerà il proprio errore. Ma Gesù attirava le persone a sé attraverso atti di gentilezza e dimostrazioni di amore. Morì per noi mentre noi decidevamo di vivere per i nostri desideri egoistici. Mentre lo svergognavamo, Lui lo stesso sanguinava per noi. Egli ancora oggi desidera che ci avviciniamo alla sua verità e che Gli permettiamo di convincerci a seguirlo perché riconosciamo il suo amore malgrado la nostra condizione di peccato. Che grande Dio! La preghiera è potente! È il più importante mezzo per raggiungere l’altro. Ma è un’esperienza che ha due aspetti in sè. Dio ama ascoltare le nostre preghiere, ma la parte che segue le nostre preghiere richiede un processo divino che non sempre comprendiamo. La risposta alle nostre preghiere potrebbe richiedere tempo perché solo lo Spirito Santo sa quando la persona per cui preghiamo è pronta a ricevere i suoi suggerimenti e accettare la direzione di Dio per la sua vita. Non rinunciare mai alla potenza della preghiera. Possiamo però fare anche qualcos’altro oltre che pregare, soprattutto per coloro che vivono uno stile di vita gay attivo.
Questi sono alcuni dei miei suggerimenti. Se hai vicini gay, invitali a cena e sviluppa un’amicizia sincera. Vedi in loro persone appartenenti al regno di Dio, senza definirli sulla base di ciò che accade dietro la porta della camera da letto. L’opera di Gesù non era limitata dal tipo di errore in cui qualcuno indulgeva. La sua mano era tesa verso tutti. Se il tuo amico gay sa che tu sei cristiano, probabilmente sarà stupito dal tuo invito. I cristiani raramente hanno fatto un passo verso coloro che sono al di fuori della loro ‘zona comoda’. Ti stupirai per i risultati di tali gesti di gentilezza. Cerca di comprendere che questa è un’occasione non per perseguitarli a causa del loro stile di vita ma per riflettere lo stesso amore che Gesù ha mostrato a te riguardo le tue stesse imperfezioni. Alla fine il tuo vicino potrebbe finire per chiederti di sapere di più di Gesù, della sua verità e della tua vita spirituale. Che incredibile occasione di testimonianza che si apre allora! Forse c’è qualcuno all’interno della tua famiglia di chiesa che combatte con l’attrazione per persone dello stesso sesso. O che ha dato di recente la sua vita a Gesù, è stato battezzato ma è ancora tentato dal suo stile di vita passato. In queste situazioni i dirigenti e i membri di chiesa sono stati spesso a guardare con scetticismo. Questo atteggiamento mette in dubbio la sincerità di questa persona, frutto dell’azione dello Spirito Santo. Ricordi come hai pregato per queste persone affinchè trovassero la loro strada verso il Signore? Alienarle e ostracizzarle li indurrà a lasciare la chiesa, perché la famiglia di Dio non sembrerà per nulla una famiglia. Invece, estendi il tuo supporto e coinvolgiti con il tuo nuovo fratello o sorella in Cristo. Diventa loro mentore, prega e studia con loro, mangia con loro. Invitali a trascorrere con te il pomeriggio del sabato. Le famiglie spesso lasciano la chiesa e passano il resto del sabato insieme mentre i cristiani single tornano a casa a spendere tempo inattivo. Questa è l’occasione migliore per il nemico di provare a deviare qualcuno dalla propria decisione per Cristo.
Luoghi di rifugio
Giacomo 5;16 ci invita a “confessare l’un l’altro i nostri peccati e pregare uno per l’altro per essere guariti”. Oggi le chiese non sembrano sempre posti sicuri nei quali ammettere i propri errori e inadeguatezze. Possiamo cominciare a cambiare questo trend seguendo il consiglio che ci ha dato la Scrittura. In questa fase finale della storia di questo pianeta abbiamo un bisogno disperato di unirci nella nostra fede avendo fiducia e credendo nella potenza di guarigione di Gesù. Tutti noi abbiamo bisogno di guarigione. Mentre impariamo a confidare uno nell’altro, impareremo anche a pregare uno per l’altro e cominceremo a vedere gli incredibili frutti che il Signore apporterà. Tuttavia, sii cauto nelle aspettative. Quello che ci siamo potuti aspettare nel passato come chiesa da parte di qualcuno che aveva abbandonato uno stile di vita vita gay potrebbe essere diverso da quello che Dio ha orchestrato per quella persona in via di guarigione. Qualcuno potrà pensare che aiutare quella persona a sposarsi gli arrecherà la ‘cura’. Solo attraverso un’intima relazione con Gesù possiamo scoprire la sua volontà per noi.
Siamo tutti peccatori sulla via della guarigione. Mentre diventiamo genuinamente compassionevoli e ripieni dell’amore di Gesù, avremo la gioia di vedere cambiamenti in atto. Questo è il cambiamento che stabilizza una relazione con Gesù. Dio ha benedetto i miei compagni di ministero e me nell’educare congregazioni dappertutto nel mondo su come condividere l’amore di Dio. A volte veniamo confrontati da scettici anche della comunità gay che ci vedono come “traditori”. Abbiamo speso una considerevole quantità di tempo fra le braccia di Gesù- l’unico nostro vero porto sicuro.
Credo che Dio stia mostrando alla Sua gente quanto sia importante permettergli di renderci umili e in grado di riflettere il suo meraviglioso, caldo e salvifico amore. Con la grazia di Dio possiamo imparare a condividere meglio con le persone attorno a noi la storia dell’amore di Cristo, della sua redenzione e guarigione, incluse quelle che vivono uno stile di vita gay.
Per saperne di più sul ministerio “Coming out” e sull’autore Wayne Blackely scrivi a [email protected] o visita www.knowhislove.com
Traduzione: Alessia Venturoli.
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